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Quando il libro, almeno quel libro, non è il regalo giusto

Evitate gli acquisti casuali, dettati magari dal battage pubblicitario, e certa saggistica trita e ritrita. Occhio a non lasciarvi stregare dai “libri seriali” pubblicati con cadenza annuale dai vip. Nel dubbio, rivolgersi al libraio“.
Il sommario dice tutto. In vista delle Festività, per ilfoglio.it feci un minisondaggio fra cinque librerie indipendenti di Milano. La domanda era “Che libro non regalare a Natale?”.

Ovviamente, i librai non si sbottonarono molto; qualche dritta, però, la portai a casa. Ora, mi direte, Natale è di nuovo lontano, ma magari dovete fare un regalo di compleanno e state pensando a un libro. Cliccate il link qui sotto ed eviterete di commettere errori.

https://www.ilfoglio.it/cultura/2024/12/20/video/che-libri-non-regalare-a-natale-i-consigli-di-cinque-librai-milanesi-7263663/

Quella volta che andai all’Ospedale delle bambole

“Dove rinascono le bambole, balocchi d’altri tempi a Milano”. Si avvicinava il Natale, e con ilfoglio.it decisi di dedicare un articolo a un posto magico: l’ospedale delle bambole di Elfriede Bühler a Milano. “Bambole, bamboline, bambolotti, orsi di peluche, cavallucci, scimmiette, pupazzi, pupazzetti, trenini, aeroplanini, macchinine, soldatini e tutto lo scibile ludico di ogni tempo” mi accolsero nello stipatissimo negozio nei pressi di Porta Vittoria.

Nel video potete vedere la signora Bühler riportare a nuova vita una testolina di bambola. E nell’articolo leggere il racconto della sua attività.

Se vi interessa, basta cliccare qui sotto:

https://www.ilfoglio.it/societa/2024/12/14/video/dove-rinascono-le-bambole-balocchi-d-altri-tempi-a-milano-7246484/

Vinile e usato, a Milano i negozi di dischi provano a resistere

Correva lo scorso novembre, e per ilfoglio.it decisi di andare a sentire che aria tirava fra i negozianti di dischi all’ombra della Scala. Questo fu il sommario del pezzo: “Da Milano cinque voci di chi ha scelto di restare sul mercato, nonostante il dilagare della musica in streaming e della vendita online. Puntando su specializzazione, revival del vinile o valorizzazione dell’usato. E la testimonianza di chi, invece, ha scelto di mollare“.

Se volete dare uno sguardo, il video è qui:

https://www.ilfoglio.it/cultura/2024/11/30/video/il-disco-e-morto-no-viva-il-disco-cosi-i-negozi-fisici-resistono-all-ombra-della-scala-7198276/

La nobile e vitale nicchia degli antiquari milanesi

Ho girato questo video per ilfoglio.it lo scorso novembre. “Il ceto medio molla il mobile, l’antiquariato è sempre più il trionfo della nicchia“.
Ricordo che non fu semplice fissare l’agenda delle interviste: segno che gli antiquari, almeno a Milano, hanno parecchio da fare. Diversi di loro erano reduci da Amart, la mostra dell’antiquariato di Milano. Eppure, una volta entrato nei loro negozi, furono tutti estremamente cortesi. Più d’uno decisamente cordiale, anche.
Il succo del loro racconto era che il mobile antico era, da anni, un mercato un crisi. I giovani non vogliono saperne: va di moda il minimalismo. Quello che funziona ancora è il collezionismo. Con gli appassionati, spesso stranieri, che vanno sempre più in cerca dell’oggetto particolarissimo, prezioso.

Per i più curiosi, il link al video, e all’articolo, è qui:

https://www.ilfoglio.it/cultura/2024/11/23/video/il-ceto-medio-molla-il-mobile-di-una-volta-l-antiquariato-e-sempre-piu-il-trionfo-della-nicchia–7174836/

Luca, il libraio che sfida la crisi in sella a una bicicletta

Per ilfoglio.it ho raccontato la bella storia di Luca Ambrogio Santini, il libraio milanese che, costretto a chiudere il suo negozio per ragioni economiche, si è reinventato portando la cultura a domicilio, in sella a una bicicletta.

https://www.ilfoglio.it/cultura/2024/10/27/video/luca-il-libraio-che-sfida-la-crisi-in-sella-a-una-bicicletta-7089274/

Ciò che inferno non è

L’inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n’è uno, è quello che è già qui, l’inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l’inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all’inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio”.

(Italo Calvino, “Le città invisibili”)